Inkulinati: nome buffo per un gioco promettente! Provata la Demo.

Inkulinati è uno strategico a turni ispirato ai marginalia medievali, che ha attirato l'attenzione sì per il suo peculiare stile artistico, ma anche per il suo titolo molto particolare. A quanto pare gli sviluppatori erano a conoscenza dell'effetto che avrebbe avuto nella nostra lingua e nonostante tutto hanno deciso di tirare avanti senza modificarlo.

Al di là del nome, la prima prova di Inkulinati ha messo in luce un'esperienza non solo irriverente, ma anche estremamente originale. Gli Inkulinati sono persone in grado di manipolare l'inchiostro a loro piacimento, tanto da fargli prendere vita e sfruttarlo per combattere epiche battaglie: le uniche armi di cui hanno bisogno sono calamaio, piuma d'oca e una mente strategica.

I loro eserciti combattono sulla pagina bianca di un manoscritto, che in breve tempo si trasforma in un feroce campo di battaglia dove lo scontro può assumere toni più o meno nobili. Ogni trucco è valido per vincere, e sconfiggere un avversario permette di apprenderne le tecniche segrete di disegno ed avere accesso a numerose unità sul campo: l'obiettivo è costruire l'armata ideale per mettere alle strette personalità del calibro di San Francesco, Dante Alighieri e persino la Morte stessa.

Oltre a scegliere il livello attraverso un modificatore standard della difficoltà, il giocatore può anche stabilire i punti inchiostro iniziali e quanti turni devono passare prima dell'Apocalisse. Facile, normale o difficile sono delle modalità che impattano direttamente sull'intelligenza artificiale, facendole cominciare la partita con una diversa quantità di punti inchiostro.

Sebbene non esista una vera e propria storia da seguire, si procede per gradi sbloccando nuovi elementi di partita in partita. I personaggi presenti nella demo sono Sir Godfrey, Suor Hildegarde e il Maestro. Ognuno dispone di truppe diverse e ha un approccio allo scontro completamente personale.

Godfrey ad esempio può subire più danni degli altri e persino infliggerli di suo pugno, mentre Hildegarde è più debole, ma è in grado di guarire se stessa o le unità adiacenti di un discreto numero di punti salute. Il Maestro, infine, è una discreta via di mezzo, in grado di aumentare la precisione di un'unità, assieme al danno, e darle un'altra occasione di agire nel caso in cui abbia già consumato il proprio turno.

L'obiettivo della partita è sconfiggere l'avversario, portando a zero la sua salute oppure spingendolo oltre il bordo della pagina o, ancora, nelle fiamme dell'Apocalisse. Il combattimento si svolge da un estremo all'altro del libro e le due facciate rappresentano il campo da gioco di ciascun personaggio: qui si gettano le basi della propria strategia e si disegnano le truppe da mandare all'assalto, disponendole in base alla portata degli Inkulinati.

Ogni unità richiede uno specifico numero di punti inchiostro per essere messa in gioco e, al di là di quelli iniziali, è possibile raccoglierne altri sostando sulle macchie che occasionalmente appaiono sulle pagine. Spesso risulta più opportuno rinunciare all'offensiva per appropriarsi di quanti più punti possibili, non solo per riuscire a disegnare truppe più potenti ma soprattutto per impedire all'avversario di fare lo stesso.

Non c'è limite alla quantità di azioni che gli Inkulinati possono compiere, purché disponibili, a differenza delle loro unità che invece sono limitati a muoversi, attaccare oppure utilizzare una particolare abilità. Tutti annoverano tra i loro ranghi unità corpo a corpo, a lungo raggio, di supporto e speciali, ossia quei soldati che costano tanto inchiostro ma ripagano con altrettanto dolore a chiunque li ostacoli.

Ogni livello presenta un diverso campo di battaglia, più articolato a mano a mano che di prosegue nell'avventura e si sbloccano nuovi elementi: è possibile che lo scontro si sviluppi anche su più piani e in quel caso occorre fare buon uso delle scale per capire come gestire il combattimento.

Ci possono essere ostacoli di varia natura, da quelli esplosivi ad altri che ostruiscono la gittata degli arcieri, fino ad arrivare al più temibile e importante di tutti: le fiamme dell'Apocalisse. Inkulinati è infatti un gioco strategico a turni che mette un po' di pepe al gameplay rubando e reinterpretando il concetto di restringimento dell'arena tanto caro ai battle royale.

Dopo un determinato numero di turni, stabilito dal giocatore prima del match, si alzeranno delle vampate di fuoco pronte a incenerire qualsiasi cosa sul loro passaggio. Di turno in turno andranno a occupare uno spazio, incendiando quello successivo ed eliminando in maniera definitiva chiunque vi sosti.

Nulla vieta di dare una bella spinta a qualche nemico e gettarlo accidentalmente nelle fiamme. Se perdere un'unità potrebbe essere accettabile, il mastro disegnatore dovrebbe evitarsi una simile fine. Pensare fuori dagli schemi, tenendo conto non solo dei soldati ma anche di chi li manovra e come potrebbe reagire, è la chiave per un successo non così scontato; anche in modalità normale si viene infatti messi alle strette in più occasioni, per poi essere sconfitti in maniera ben poco decorosa.

In Inkulinati c'è molta più strategia di quanta il nome faccia pensare. Yaza Games dà vita a un gioco artisticamente molto particolare e bello a vedersi ma soprattutto profondo a dispetto della sua natura contenuta: i confini del mondo sono le due facciate di un manoscritto ma quello che succede al loro interno è talmente imprevedibile da far dimenticare queste ristrettezze.

Reinterpretando il restringimento dell'arena tipico dei battle royale, creando una serie di truppe variegate di cui abbiamo visto solo una minima parte e condendo il tutto con un'ironia trasmessa più dai disegni e dalle animazioni che non dalle poche parole, la battaglia per diventare il Gran Maestro degli Inkulinati è solo all'inizio.